Numero 2 Ottobre 10, 1998
La corsa d'avvicinamento di Varese al primo centone dell'A1 continua, spinta
dall'ormai monumentale Veijko Mrsic con l'aiuto di ormai tutta la squadra. Chi
ha tentato di opporsi, nel caso Imola, ma soprattutto gli arbitri D'Este e Vianello,
che penso aderissero allo sciopero del cervello proclamato dai calciatori, Φ
stato asfaltato. In veritα Imola ha resistito bene, Φ anche stata in vantaggio
nei 10 minuti a cavallo tra primo e secondo tempo, ma ci≥ Φ dovuto anche alla
voglia di Recalcati di provare qualche quintetto "europeo", in vista della difficile
sfida di gioved∞ col Pau: interessante la soluzione "tutti sopra i 2 metri"
con Giadini (ieri strepitoso e degnissimo back up di Pozzecco) play, Menego
guardia, Mrsic, De Pol e Santiago. E proprio dal portoricano sono arrivati altri
segnali incoraggianti: ci dimostra di saper giocare a pallavolo, smazzando al
volo un paio di assist sui contropiedi, ma soprattutto nei primi dieci minuti
fa le onde, prendendo possesso delle aree rosse del Palaignis e scacciando un
brutto cliente come Sanders, che ha inciso solo contro Zanus Fortes e Galanda.
Purtroppo, a differenza di Daniel che penso abbia preso ripetizioni da un certo
Dino che a Varese conoscono bene, Jack non dα segni di vita e ci≥ stupisce anche
perchΘ Recalcati non Φ uno che ti sbatte fuori al primo errore e non ti fa mai
giocare. Mahà Mentre Bucci si sta ancora ingozzando con le frasi della cronaca
di ieri, segnalo che Varese ha offerto spettacolo puro e negli ultimi nove minuti
ha segnato quasi 40 punti, roba che le altre squadre si sognano di notte (e
il Benetton anche di giorno, visto che li segna a malapena in un'intera partita).
Da lacrime un contropiede Pozzecco, dietro la schiena per Mrsic, dietro la schiena
per Giadini, schiaccione a due mani di Maurizio, esplosione del palazzo. Dalla
parte di Imola c'Φ senza dubbio un Chris Jent con mano rovente e 6/6 da tre
fino a cinque minuti dalla fine, un Esposito che conferma tutti i dubbi e non
fa nulla per mettere in luce le sue doti (se gli arriva la palla e non pu≥ tirare
subito la ferma per almeno 10 secondi. Hai voglia poi a trovare un buon tiroà)
e un Fazzi formato distributore automatico. Varese continua a dimostrare di
non essere solo una squadra divertente ma di aver sviluppato la capacitα di
controllare (benchΘ avanti, Imola non ha mai avuto l'inerzia della partita)
e di ferire e uccidere al momento giusto. E chi ne dice male si strozzi con
le sue parole (ovviamente ritrasmesse dalla RAI)
DR_D